BENEDIZIONE PROTETTIVA
“L’Eterno ti benedica e ti protegga” (Numeri 6:24)
Questa è la prima parte della fondamentale benedizione insegnata dal Signore a Mosè per essere trasmessa ai sacerdoti, i quali dovevano impartirla al popolo sulla porta del tempio alla fine della preghiera giornaliera. Essa denota una basilare verità: proprio la persona benedetta dal Signore ha bisogno di costante protezione, perché sarà attaccata in ogni modo e senza tregua. Una verità che ogni credente deve conoscere per non cader in confusione riguardo all’agire del Signore. La benedizione divina non è sconfessata dalla maledizione, ma è spesso seguita da avversità. Il nostro Redentore, però, farà cooperare al bene anche l’avversità per quanti imparano a riconoscere il suo amore coltivando una quotidiana comunione con Dio. D’altra parte, è pure vero che la natura umana, quando è stata sovrabbondata dalla benevola cura divina, tende a rilassarsi e così a divenire più vulnerabile. Questa antica preghiera mattutina risveglia dunque l’anima a considerare che la benedizione divina non è causa di pericoli, ma che essa ci esorta alla vigilanza e ci preserva da tutte le ostilità che la grazia di Dio su noi può provocare in questo mondo avverso a Lui.
Buona settimana con il Signore
Alessandro Cravana







