Martedì 22 aprile 2025
La donna, quando partorisce, è in dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’angoscia, per la gioia che sia venuta al mondo una creatura umana [Giovanni 16:21]
DOLORE CON UNO SCOPO
Ho chiesto a diversi amici quale sia stata l’esperienza più difficile e dolorosa nella loro vita. Tra le risposte furono citate la guerra, il divorzio, interventi chirurgici e la perdita di una persona cara. La risposta di mia moglie è stata: “La nascita del nostro primo figlio”. Fu un parto difficile e lungo, avvenuto in un solitario ospedale da campo. Ma lei dice di considerarla un’esperienza di gioia “perché il dolore aveva uno scopo grandioso”.
Poco prima che Gesù fosse andasse alla croce, predisse ai Suoi discepoli che avrebbero attraversato un periodo di grande sofferenza. Il Signore paragonò l’esperienza che dovevano affrontare a quella di una donna che, partorito il bambino, vede il suo travaglio trasformarsi in gioia. “Così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi toglierà la vostra gioia” (Giovanni 16:22).
Il Signore stesso sopportò il dolore e la morte ottenendo così il perdono e la libertà per quanti avrebbero creduto in Lui. Il Suo sacrificio realizzò l’eterno proponimento di Dio: aprire una via alla riconciliazione con Lui. Tu puoi essere oggi quella gioia di cui parlava Gesù, se Lo accogli nella tua vita.