Martedì 13 maggio 2025
Tu tieni desti gli occhi miei, sono turbato e non posso parlare [Salmo 77:4]
NON POSSO PARLARE
Il Salmista esprime più che una ammissione d’incapacità o un impedimento verbale. Egli ha dovuto riflettere nella solitudine delle ore notturne e proprio nel silenzio dell’oscurità la voce di Dio è risuonata, sono apparsi chiari certi suoi errori. Commettiamo errori nel parlare senza accorgercene. Riportando dei fatti, dando consigli ed esortazioni, usando un linguaggio inappropriato o dei toni troppo accesi. Tirando le somme, non siamo risultati costruttivi, al di là delle nostre migliori intenzioni. Non dobbiamo rinchiuderci nel mutismo, ma neanche evitare di prendere atto che le nostre parole non sempre edificano chi ascolta. Bisogna sperimentare che talora il Signore ci chiama a far riposare la bocca verso il prossimo ed a risvegliare la comunione con Lui. Non sempre posso parlare, ma posso sempre pregare. Così, questa espressione del Salmista è seguita da tanti altri versetti che celebrano il Signore. Il tempo in cui non possiamo parlare, ma dobbiamo dedicarci ad ascoltare è una parentesi di riflessione e di guarigione per la nostra anima.