Lettura di riferimento I Re 19:1-8
Ognuno di noi durante la sua vita vive alcuni periodi, belli ma anche più dolorosi che se non riconosciuti e "presi in tempo" possono scatenare un effetto domino.
Nella riflessione di oggi esamineremo tre condizioni che l'essere umano può vivere e prenderemo spunto danalcuni personaggi descritti nella Bibbia.
1. Depressione: deviazione del tono dell' umore in senso malinconico; difficoltà di pensiero e di concentrazione; grave riduzione dell' efficienza fisica e spirituale; abbattimento, avvilimento. L'uomo che ci introduce in questa condizione è Elia. Era un uomo di Dio, amato, gradito e stimato da Lui.
Era l'unico profeta rimasto e da tempo ormai stava lavorando ininterrottamente sia fisicamente (andando e correndo dove Dio li diceva; ricostruendo l'altare ecc.) sia mentalmente e spiritualmente (lottando contro i 450 profeti di Baal) e preso dalla troppa stanchezza, manca di riflessione, perde lucidità e impauritio dall'affronto che Izebel gli aveva fatto, scappa nel deserto chiedendo a Dio di farlo morire, vive così una sorta di depressione.
Elia rappresenta noi quando lavoriamo tanto non solo fisicamente ma anche spiritualmente (es. svolgendo un servizio in chiesa) e presi dalla stanchezza non riusciamo più a rendere; non riusciamo più a pregare, a testimoniare. Questo non perché siamo meno spirituali ma perché guardiamo troppo alle nostre debolezze facendoli diventare dei fallimento dandogli un'importanza che non hanno. Per chi ha un carattere perfezionista questo è sinonimo di delusione, frustrazione.
Elia, durante la notte viene svegliato da un angelo che gli dette da mangiare e stette con lui fino a quando mangiò e gli ricordò quello che doveva fare per Dio.
Dio non lo ha giudicato, si è avvicinato a lui, ha aspettato il tempo necessario affinché Elia fosse riposato.
Dio è sempre lo stesso e come fece con Elia fa con noi oggi; non ci allonta da Lui quando noi stiamo male anzi, si avvicina, ci mette in libertà do aprirci, di metterci a nudo per poter ricominciare.
Quando non riconosciamo di essere depressi potrebbe verificarsi una seconda condizione, la disubbidienza.
2. Disubbidienza: omettere di eseguire un ordine o una disposizione; o agire in modo contrario a quanto è stato prescritto.
Giona è l'esempio di disubbidienza per eccellenza.
Anche lui era un profeta chiamato da Dio per predicare agli Assiri nel paese di Ninive che, se non si fossero ravveduti, Dio li avrebbe distrutti.
Giona scelse di non ubbidire a Dio andando dalla parte opposta attraverso una barca pagando il biglietto (le scelte sbagliate hanno sempre un prezzo da pagare!). Mentre Giona era nella barca dormendo profondamente ci fu una tempesta che portò il resto dell'equipaggio ad incollarlo per l'accaduto.
Così come Giona, anche noi quando viviamo in una situazione difficile dove oltre alla depressione non conosciamo le scelte che Dio ha per noi e per gli altri, prendiamo scelte sbagliate che possono portarci lontano da Dio disubbidendogli.
Giona comprese il suo errore e chiese perdono a Dio che lo usó per parlare a quelle 120mila persone portandole al ravvedimento impedendo così la distruzione della città.
Quando noi ci rendiamo conto di star percorrendo una strada che dispiace a Dio, fermiamoci, chiediamo perdono a Dio che è rimasto accanto a noi e torniamo a Lui.
La terza condizione che può seguire la disubbidienza è la delusione.
3. Delusione: disagio morale predicato da un risultato contrario a speranza e previsi.
In questa condizione su trovavano i due uomini sulla strada di Emmaus, seguaci di Gesù, che, dopo la Sua morte non riuscivano a trovare, ad avere uno scopo. Gesù sapeva questo e sotto altre vesti si avvicinò a loro camminò con loro, parlò con loro, cenó con lorp. I due uomini riconobbero Gesù solo quando ebbe benedetto il pane a cena e ripieni di gioia tornarono a Gerusalemme per raccontare agli altri fratelli l'accaduto.
Gesù vede la nostra delusione che può essere dettata da circostanze o persone o da scelte diverse che Lui ha per noi, si avvicina e ci aiuta dandoci una seconda possibilità, camminando insieme a noi, ragionando con noi.
Qualunque circostanza stai affrontando: depressione, scelte che ti portano lontano da Dio, delusioni da parte degli uomini o nei confronti di Dio, Lui cammina sempre accanto a te. Svegliati, rialzati, dagli la mano e cammina con Lui perché, nonostante noi, Lui è sempre Dio.
Dio ti benedica.